5 – La novizia Angela Margarita Bolla


L’orfana Angela Margarita Bolla inizia l’anno di noviziato presso il monastero di Santa Margherita ad Alessandria, nel cui parlatorio è redatto l’atto di dote spirituale da parte del notaio Pietro Castelli, il  giorno 13 novembre 1730, alle 22.

La dote spirituale, obbligatoria all’epoca, era da diversi conventi alessandrini fissata in un minimo di 200 lire per le popolane fino a un massimo di 2.000 lire, che poteva anche essere ulteriormente aumentato su base volontaria. In questo caso il nonno paterno, Ippolito Domenico Bolla, costituisce una dote di 2.000 lire per la nipote, confacente alla sua appartenenza alla borghesia cittadina (il padre defunto, Giacomo Filippo, è infatti  qualificato come dottore collegiato).

Monacare una figlia poteva rappresentare una scelta vantaggiosa per le famiglie, soprattutto per quelle borghesi, che non avevano particolari esigenze di utilizzarne il lavoro (come per i ceti più umili) o di rinsaldare il casato con matrimoni opportuni (come per i nobili).

AS-AL, Uffici di Insinuazione, Tappa di Alessandria, anno 1730,  libro terzo, n. 2, cc. 893-894

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